MONICA ROGLEDI Proposta spettacolo

Schiava di Picasso

Con Monica Rogledi

Cantante Barbara Cestoni alla chitarra Gabriele Santori

Regia di Blas Roca Rey

Schiava di Picasso è uno spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Osvaldo Guerrieri, premio Flaiano 2003.

”Pablo è uno strumento di morte. Non è un uomo, è una malattia, non un amante, ma un padrone”
Dora Maar

Per troppi anni Henriette Theodora Markovitch (Parigi 1907-1997), meglio nota come Dora Maar, è stata relegata al ruolo di musa e amante, tragicamente abbandonata da Picasso. Occhi verdi, affascinante e seduttiva, naturalmente elegante, Dora Maar, fu in realtà una donna acuta, intelligente, politicamente e socialmente impegnata. Fu soprattutto una straordinaria artista, partecipe al Surrealismo. Una sensibile e pungente fotografa già affermata quando conobbe nel 1936 il pittore spagnolo, in uno storico caffè di Parigi. Nasce una storia d’amore tormentata e travolgente, una schiavitù amorosa durante la quale la donna, lentamente, viene stritolata dalla crudeltà e dalla vanità del più grande artista del ‘900.

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La relazione fra Dora e Pablo nasce sullo sfondo una Parigi esplosiva, dove il meraviglioso gruppo di surrealisti tra cui Jacques Prévert, Paul Eluard, George Bataille, Man Ray, le loro donne, i loro amori liberi e sfacciati, la loro vita contro ogni ordine borghese dà vita ad una delle più straordinarie rivoluzioni artistiche del secolo. Qualche anno dopo l’Europa viene travolta dal nazismo, Parigi è occupata dai tedeschi e Dora divide con Picasso la fame, il freddo e la paura dell’arresto.
Dora Maar vive tutto questo come un sogno. Come un incubo. Un’intensa e dolorosa storia d’amore che la trascina nel buio della depressione, acuendo un tratto oscuro già presente nel suo carattere. Dora Maar trascorre gli ultimi cinquant’anni della sua vita lontano da tutti, trovando nella psicanalisi e nella religione la forza di superare il dramma. Al suo funerale partecipano 7 persone.

Dora Maar è interpretata da Monica Rogledi. La voce di Barbara Cestoni avvolge la storia con le più suggestive canzoni di quella Parigi leggendaria e scomparsa. Alla chitarra Gabriele Santori.

Note di Regia
Quante volte siamo andati a guardare dietro la facciata di un artista? È stato proprio questo a farmi innamorare del testo: l’enorme differenza fra l’uomo e il pittore.
Pablo Picasso, il genio assoluto: da un lato il suo talento smisurato, dall’altro un egoismo e una cattiveria senza limiti che riversava sulle sue amanti.
Questa è la storia di Dora Maar: una donna, una fotografa negli anni ’30 che incontra Picasso e ne rimane stregata. Lei lo descriverà così: ”Pablo è uno strumento di morte.
Non è un uomo è una malattia, non un amante ma un padrone”.
Questa è la storia del suo amore disperato e assoluto che la porterà al dolore e alla follia. Ma riuscirà a vincere, a liberarsi da quell’uomo crudele e ci racconta come.
Sullo sfondo della storia l’effervescente Parigi dei surrealisti e i loro eccessi, la guerra civile spagnola, la seconda guerra mondiale e la paura del nazismo. Paura, purtroppo, che oggi sembra riaffacciarsi.
Il personaggio di Dora, interpretato da Monica Rogledi, si presenta all’inizio dello spettacolo, affascinante e bellissima. Sempre elegante, le unghie laccate di rosso, scarpe e vestito impeccabili. Man mano che il racconto fluisce e si entra nella sofferenza del rapporto amoroso, lei si va svuotando, sia emotivamente che nell’aspetto: la sua immagine si semplifica, il trucco si cancella, le scarpe col tacco lasciano il posto a mocassini privi di femminilità. Quasi si purificasse, fino alla salvezza, fino a trovare Dio, a cui consacrerà il resto della vita ritirandosi in campagna.
Accanto a lei la voce splendida di Barbara Cestoni, che con l’accompagnamento alla chitarra di Gabriele Santori, interpreta le più suggestive canzoni di quella Parigi lontana: la vie en rose, ne me quitte pas, la mer….
Quello che serve al teatro è una bella storia e qualcuno che la sappia raccontare. Chi vedrà questo spettacolo credo che uscirà sapendo qualcosa in più di quando è entrato. E se porterà con se l’emozione di una bella storia allora avremo vinto, perché noi è questo che facciamo: raccontiamo storie.
Blas Roca Rey


Monica Rogledi: Attrice e doppiatrice, inizia gli studi teatrali alla Scuola di Teatro di Mantova e nel 2005 si diploma al Teatro della Tosse di Genova. Ancora allieva debutta a teatro con la regia di Giorgio Diritti. Lavora con la compagnia catalana “La Fura Dels Baus” in lingua spagnola (recita anche in francese e inglese) e con la compagnia “Teatro Garage” di Genova. Lavora presso il Teatro Stabile di Genova e il Teatro dell’Archivolto come assistente alla regia di Giorgio Gallione, Andrea Liberovici, Matteo Alfonso. Nel 2011 si trasferisce a Roma. Debutta nella capitale sul palco del Teatro Valle Occupato. Lavora con l’autore e regista Edoardo Erba, Marco Mattolini, Lorenzo Costa, Nicola Pistoia. Nel 2014 esordisce al cinema nel film “Come ti vorrei” per la regia di Giorgio Molteni che la vuole nel ruolo della protagonista “Milly”. Lavora con Pupi Avati, Tonino Zangardi, Matteo Garrone.
Barbara Cestoni: Polistrumentista, attrice e cantante dall’età di 14 anni, ha fatto parte di varie formazioni musicali. Dal 1979 è cantante solista e musicista del gruppo Chiloe con rilevante produzione concertistica e discografica. La sua ecletticità, spazia tra stili musicali e lingue diverse che la fanno lavorare con attori quali Leo Gullotta, Alessandro Haber e Blas Roca Rey. Si esibisce in numerosi teatri italiani ed esteri sia come solista, sia come facente parte di formazioni corali tra cui quella di Mons. Valentino Miserachs Grau, Maestro emerito della Cappella Musicale Liberiana in Roma. Con il chitarrista Antonello De Lisi forma il duo Acusticanto. Fin dagli anni ’80, lavora come attrice e cantante in spettacoli di prosa e, ancor di più in musical dove, le sarà affidata la direzione corale. Cura la stesura definitiva del testo e scrive le liriche dei brani musicali di “PRENDILA CON FILOSOFIA”. Scrive i testi delle canzoni e cura la direzione corale di “ROMERO- il Musical” dove lavora anche come attrice e cantante. Le sue capacità canore unite all’esperienza teatrale la portano a stabilire con il suo pubblico un rapporto empatico, in grado di creare atmosfere ed emozioni uniche. E’ laureata in pittura all’Accademia di belle Arti di Roma.
Gabriele Santori: chitarrista romano classe 1991. Inizia a studiare chitarra a 14 anni con il M° Marco Santori. Dal 2009 fa parte dei Chiloe con cui registra 2 CD (Momenti, La Buona Novella) e si esibisce in decine di concerti tra cui all’apertura del padiglione del Cile all’expo di Milan. Partecipa alle registrazioni delle musiche di “Romero il Musical”. Dal 2011 al 2017 è membro dei “Mariachi Tierra de Mexico” con i quali suona in Italia ed Europa, registra colonne sonore, trasmissioni TV e partecipa alle riprese del film “La Promessa Dell’Alba”. Sta studiando per la laurea in chitarra classica presso Il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma con M° Simonetta Camilletti. Suona inoltre la chitarra elettrica, il cuatro venezuelano, la vihuela, il charango, il basso e il tiple colombiano.
Blas Roca Rey: Attore e regista, si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma nel 1982. Lavora stabilmente in teatro, cinema e televisione. In teatro ha lavorato in spettacoli scritti o diretti da: Aldo Trionfo, Maurizio Scaparro, Gianfranco De Bosio, Pino Quartullo, Gianni Clementi, Duccio Camerini, Angelo Longoni. Ha girato fiction con Luca Manfredi, Lino Banfi, Gigi Proietti, partecipando a Serie tv come la Squadra, Distretto di Polizia, Una pallottola nel cuore e per due anni la sit-com un Posto al Sole. In cinema è stato diretto da Francesco Maselli, Ettore Scola, Gabriele Muccino e Pupi Avati.
Osvaldo Guerrieri: Autore del romanzo “Schiava di Picasso” è nato a Chieti e vive a Torino. É critico teatrale de La Stampa, attività per la quale ha ricevuto nel 2003 il premio Flaiano. Con Neri Pozza ha pubblicato L’insaziabile (Premio Internazionale Mondello 2009), Istantanee, I Torinesi, Col diavolo in corpo, Vite maledette da Amedeo Modigliani a Carmelo Bene, Curzio. I suoi racconti Sibilla d’amore e Alè Calais sono diventati spettacoli teatrali rappresentati in Italia e a Parigi.